Wednesday, December 13, 2006

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The Venezuela, a country with a thousand and a recipe!

Concepts generali


Come al solito comincerei dallo spiegare almeno a grandi linee di che paese stiamo parlando, perché anche se sembra una banalità nei piatti di ogni paese c’è un sacco di storia del paese stesso.


L’arte venezuelana è legata prevalente a quella degli indio dell’epoca precolombiana. Di buon livello quasi ovunque la produzione di tessuti e di scarpe.
Il Venezuela è, insieme a Cuba, alla Repubblica Dominicana e alla Giamaica, il regno della musica latina, ovunque infatti è possibile ascoltare salsa, merengue… e numerosissimi sono i locali dove si può ballare sino a tarda notte.
La lingua ufficiale dello stato è lo spagnolo, che localmente viene mescolato con lingue della tradizione indio.


La religione è quella cristiana, a cui i venezuelani sono molto devoti.


Tra gli sport trovano largo seguito il baseball e tutti quelli legati alla pesca.
Come scritto negli altri post le cucine da me preferite sono quelle del sud america e quindi anche oggi volevo proporre un ennesimo meraviglioso paese, il Venezuela.
Il Venezuela è conosciuto molto bene per i suoi meravigliosi scorci sul mare ma molto poco per la sua cucina, ma vi assicuro che non ha nulla da invidiare a tante altre.
Cominciamo prima con identificare di quale parte del mondo stiamo parlando: è una nazione (916.445 km ², 24,287,000 inhabitants, the capital Caracas) of South America.
Venezuela is a federal presidential republic.


The official language is English. It is divided into 23 states plus the District of the capital (Distrito Capital) and 11 federal dependencies (Dependencias Federales) consisting of a set of islands and islets off the Caribbean coast of Venezuela and mostly uninhabited. The islands are grouped into the dependencies 72.


The Venezuelan cuisine is very varied and rich, in fact, abound on the coast fish, shellfish and seafood, are most common in the interior of beef and di maiale e le verdure, mentre in Amazzonia ci si ciba prevalentemente di cacciagione.

I piatti sono preparati sia in maniera semplice, ad esempio arrosto o in umido con contorno con patate, riso, frittelle o fagioli, che in maniera complessa, come nel caso del sanchoco o del pabellon criollo.


Ottima la produzione di frutta tropicale, che spesso è alla base di gustosissimi frullati e spremute, come la papaia, l’avocado, il mango, l’ananas e le banane, tutta frutta di taglio più piccolo rispetto alla stessa che si trova sul mercato in Italia, ma estremamente saporite.
Tra le bevande, oltre alla coca-cola, la sprite e la fanta, trova largo consumo la birra (cerveza) nazionale, che può essere sia chiara che scura ed è generalmente leggera e fresca.


Tra i superalcolici spicca sicuramente il Ron (rum), tra i migliori al mondo, soprattutto nella qualità anejo, invecchiato, che si beve sia da solo (liscio o con ghiaccio) che nei cocktail. Altri liquori sono l’aguardiente e il calentado.

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